VAL DI SCALVE, un ambiente prealpino
di incantevole bellezza, in cui l’uomo ha perpetuato per secoli la tradizione
mineraria improntando la propria storia, cultura ed economia. La Val di Scalve,
fu di fatto sino agli ’70 del secolo scorso, una terra a vocazione mineraria a
causa dei suoi giacimenti di minerali che la resero celebre e contesa.
Antecedentemente al 1600, l’escavazione del minerale nelle miniere scalvine,
avveniva con metodi arcaici ed empirici. In seguito fu introdotta in valle, che
in quei tempi era sotto il dominio della Serenissima Repubblica di Venezia, la
polvere nera o da mina. L’uso di questo esplosivo incrementò notevolmente la
quantita di miniere. La Serenissima istituì nel 1488 la prima legge mineraria
che con i decreti successivi fu da guida nella conduzione delle miniere sino al
1796. La vena del minerale era individuata negli affioramenti che generalmente
erano posti a oltre 2000 metri di quota. Qui il minerale era in vista e lo si
scavava scendendo nel cuore della montagna. Gli accessi angusti scavati con
economia, erano chiamati “bocche”, da li, i “purtì” scendevano sino all’interno
della miniera dove il minerale precedentemente scavato e scelto veniva caricato
dentro le caratteristiche gerle. I “purtì”, ragazzi dagli 11 ai 15 anni,
salivano con il prezioso carico percorrendo il cunicolo che portava all’uscita
rischiarando il cammino con la lampada ad olio. Una ciotola in terracotta posta
all’interno della miniera, serviva per contare le salite, ognuno poneva nella
propria ciotola un piccolo sasso per fare la conta.
Nel 1936 le grandi società
siderurgiche (FALCK, BREDA, FERROMIN) rilevarono le concessioni minerarie che
sino ad allora erano di consorzi locali, introducendo moderni macchinari ad
aria compressa, ferrovie decoville e pale meccaniche. Vi fu in effetti una
rivoluzione che intensificò la produzione mineraria, i processi di escavazione
e di arricchimento del minerale, ed anche i minatori iniziarono a recepire i
primi salari. L’attivita di fusione del minerale, prodotta con carbone di
legna, avveniva nei forni fusori. Questa lavorazione iniziata molti secoli
addietro si perfezionò nel tempo e durò sino alla primavera del 1953. Negli
anni successivi, l’attivita mineraria fu solo di estrazione e nella primavera
del 1972 anche questa cessò definitivamente per non essere piu riavviata. In
seguito anche le miniere di barite del Giovetto e quelle di fluorite della
Presolana chiusero. Si concluse cosi un’epoca e una tradizione economico
mineraria in Val di Scalve.
Costituita nel 1997, con lo scopo di
rivalutare e trasmettere alle future generazioni la storia e la cultura
mineraria della Val di Scalve, la Cooperativa SKI MINE di Schilpario ha
realizzato vari percorsi mussali all'interno del sotterraneo delle miniere di
Schilpario.
Questi percorsi, inseriti
nell'ambito del “Parco Minerario ing. A. BONICELLI”, sono attrezzati con
illuminazione elettrica, documentazione fotografica d'epoca, oggetti e utensili
usati nella miniera, ferrovia originale con vagonetti e trenini per il transito
dei visitatori. Giovani guide che hanno frequentato un apposito corso di
formazione, e vecchi minatori, accompagnano e rendono edotti i visitatori. I
percorsi che si snodano per circa 4 chilometri, dei 60 esistenti nel complesso minerario
di Schilpario, sono itinerari reali da cui emerge la cruda realtà che riporta
alla fatica di questo duro lavoro di cui diverse generazioni furono
protagoniste. L'iniziativa attuata dalla SKI MINE, vuole essere una novità per
proporre un turismo particolare improntato sull'ambiente, sulla cultura e per
testimoniare l'identità di appartenenza ai futuri abitatori e visitatori di
questa splendida valle.
PERCORSI MUSEALI IN ATTIVITA'
-
Percorso miniere Stentada – Berbera
-
Berbera Percorso miniere Gaffione – Spiazzo
-
Spiazzo Trekking sotterranei
Le visite accompagnate si svolgono
nei sotterranei dei percorsi citati mediante i caratteristici trenini e in
parte a piedi.
-
Ai visitatori verrà fornito casco protettivo e
mantella impermeabile.
-
Nel periodo estivo si consiglia abbigliamento idoneo
alla temperatura di 8 °C e 100% di umidita.
-
Ai visitatori è richiesto un rimborso spese mediante
biglietto che comprende la copertura assicurativa R.C.
-
Le visite sono accompagnate.
Commenti
Posta un commento