Montisola può essere paragonata ad una perla incastonata nel lago d'Iseo. Nell’antichità, era completamente boscosa e possedeva un tempio pagano sulla sua sommità. Successivamente, nel V secolo d. C., fu cristianizzata dal Vescovo bresciano S. Vigilio. Luogo di possedimenti monastici rurali intorno all’anno Mille, vide dapprima nascere borghi agricoli nelle posizioni più elevate ed, in epoca successiva, borghi di pescatori lungo la costa.
Verso il sec. XIII, a difesa del territorio bresciano, gli Oldofredi vi costruirono un castello (ora Rocca Martinengo). Monte Isola ha una secolare tradizione nella fabbricazione delle reti da pesca e nella costruzione delle barche in legno. Attualmente forma un unico comune, dove è vietata la circolazione alle auto.
Monte Isola ci diviene subito familiare, perché risveglia in noi l’aspirazione per un’esistenza più serena. La serenità è la caratteristica dell’isola. Nasce dai riflessi luminosi delle acque, dalle foglie argentate degli ulivi, dagli ariosi spazi che ci circondano. Nasce dai suoni che ascoltiamo: le onde del lago, il vento, il canto degli uccelli, le voci dei bambini che giocano per le strade, le campane. Nasce dagli aromi dei fiori, del legno bruciato nei camini, del pesce pescato o cucinato. Il lavoro scandisce il tempo: di chi si dedica all’agricoltura, dei costruttori di case o di barche, dei pescatori, delle donne che annodano le reti.
PESCHIERA MARAGLIO è l’imbarcadero principale, con negozi, bar, ristoranti, gelaterie e birrerie all’aperto. Mantiene ancora le caratteristiche di un borgo di pescatori con alcune dimore signorili; è dominato dall’elegante Castello Oldofredi e dalla parrocchiale di S. Michele (sec.XVI).
CARZANO è l’altro importante imbarcadero. Borgo antico affacciato sul lago, ha bar, ristoranti e porticcioli caratteristici con ormeggiate le barche da pesca. La Parrocchiale di S. Giovanni Battista è del sec. XVIII. Interessante è anche Palazzo Martinengo. Un fresco parco pubblico con tavoli permette soste all’aperto. Merita sicuramente una visita la vicina antica frazione di Novale. Anche in località PARADISO si ferma qualche corsa di battello.
Dal battello, nelle vicinanze del PORTO DI SIVIANO, possiamo osservare Villa Ferrata (sec. XVI); sbarcati in questa appartata frazione, una ripida ascesa ci porta a SIVIANO, capoluogo dell’isola. Ha una struttura urbana sostanzialmente medioevale, sottolineata dalla torre Martinengo ed arricchita da dimore nobiliari di epoca successiva; dall’alto domina la parrocchiale dei SS. Faustino e Giovita (sec. XVIII). Anche a SENSOLE vi è l’imbarcadero. Località minuscola con limoni e mimose, in posizione amena e solitaria, è avvolta da un bosco di ulivi. Da qui possiamo raggiungere la Rocca Martinengo che la sovrasta (sec. XIII-XIV).
• Una luminosa e pittoresca strada costiera fra gli ulivi unisce Peschiera Maraglio e Sensole; lungo il percorso, aree attrezzate per una sosta. Di fronte a Sensole, l’isola di S. Paolo (un tempo sede di un monastero); verso sud, all’orizzonte, dolci colline. • Un’ombreggiata strada tra i boschi unisce Carzano a Siviano. Lungo il percorso scorgiamo l’isola di Loreto, con una villa in stile medioevale; chiudono l’orizzonte alti monti che, nella stagione della neve, scintillano al sole.
• L’escursione-ascensione più importante è al Santuario della Madonna della Ceriola, del sec. XIII, centro ideale del Sebino. Posto su uno spuntone roccioso alla quota di 600 m, permette un’eccezionale vista dell’intero lago e dei monti circostanti. È raggiungibile dall’antico paese di Cure tramite due mulattiere. Cure è raggiungibile da Peschiera, salendo alla frazione rurale di Senzano oppure da Siviano, passando per l’antica frazione di Masse; da Carzano Cure si raggiunge passando per Novale ed Olzano. • Una tipica e facile escursione, di circa 9 km, è il periplo dell’isola, lungo l’anello delle strade litoranee.
Veduta aerea di Monte Isola
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