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Sicilian Gastronomy / La Gastronomia siciliana

"They eat as if they were to die and they build as if they were to live forever". That is what Diogene said talking about the Megaresi of Sicily. They arrived in Syracuse in order to know the ancient inhabitants of Sicily. This has been the native island of: Epicarpo from Syracuse, who was the first in writing about the art of cooking in 485 B.C.; Ladbaco, who created the first hotel school in 380 B.C.; Terpsione, who made a careful study, of what would be called the food science; Archestrato, who organized lunch for the Greek VIPs in 320 B.C., and  Procopio de' Coltelli who, in the 17th c., exported to France the unique Sicilian tradition of the sorbetto, that became famous with the name of ice-cream.


Sorbetto

In conclusion, speaking about gastronomy in Sicily, means speaking of the same Sicilian DNA, that has still today, a very high faith in the so-called "mangiata" (a lunch that lasts the whole afternoon). So, we can try to describe one of these sumptuous lunch, trying to show some of the typical recipes. We can start with thistles and artichokes put into a special creme (called pastella), made of flour and water, and then fried, the sausages (the Chiaramonte Gulfi salami or that one of Sant'Angelo di Brolo), the olives "acciurate", that means olives immersed into the extra-virgin olive oil together with typical pot-herbs, and the caponata, a receipt containing eggplants. Not to miss  "panelle", slices of chickpea flour fried, incredibly delicious with a spray of lemon.


Panelle

Then the cheeses, from the caciocavallo to the maiorchino, from the ericino to the piacentino and the fiore sicano... Go on with pasta. First among them is the "pasta al forno", that is a timbale of anelletti stuffed with everything the cook's fantasy says: tomato sauce, mince, egg plants, cheese, salami... For delicate palates there is also pasta with sardines, delicious. In summer, you cannot miss the "pasta con tenerumi", that is the bud of the long zucchini plants. As easy as the "pasta alla trapanese", that is with the raw tomato and garlic, or as the pasta alla norma with the tomato sauce and fried eggplants. Go on with the second plate, that is fish cooked in different ways (generally roasted) as the sword fish, tuna fish, bass, and so on...without forgetting the "sarde a beccafico", stuffed sardines rolls, with bread-crumbs, pine seeds, raisins; or speaking about meat, the delicious sausages, fried or grilled, mutton, traditional dish during the Easter Monday together with the kid meat. About the use of the pork meat it is possible to write an encyclopaedia. As vegetables, there's the classical salad: tomato, fennel, onion, lettuce... and more you have more you put. Obviously, together with all this, there's the bread, that one backed in the wood stove, with an unmistakable smell. After fruit, the confectionery. There's the "cassata", but actually there are also further masterpieces such as the "buccellati" with figs marmalade, the "frutta martorana" with sugar and almond wheat, the "cuddureddi", pastries with honey or ricotta cheese or candied fruit, the almond biscuits or the "reginelle", biscuits covered by sesame. Above all, the "cannoli", present in the whole island.


Cassata


"Banchettano come se dovessero morir domani, e invece costruiscono come se non dovessero morire mai". Lo ha detto Diogene a proposito dei Megaresi, ma è un modo di dire che, nel lontano V secolo a.C., era stato preso in prestito anche dai Greci che giungevano in quel di Siracusa a conoscere gli antichi abitanti di Sicilia, isola che ha dato i natali a Epicarpo da Siracusa, che nel 485 a.C. fu il primo a scrivere sull'arte della cucina; a Ladbaco, che nel 380 a.C. circa istituì la prima scuola alberghiera; a Terpsione, che negli stessi anni approfondiva quella che sarebbe stata chiamata scienza dell'alimentazione; ad Archestrato, che dal 320 a.C. organizzava pranzetti per i vip greci; e a Procopio de' Coltelli che nel XVII secolo esportò in Francia la tradizione tutta siciliana dei sorbetti ghiacciati, di origine araba, diventati famosi con il nome di gelati. Insomma, parlare di gastronomia in Sicilia significa discutere dello stesso dna siciliano, che ancora oggi ha nella "mangiata" (un pranzo che dura un pomeriggio intero con tutta la famiglia riunita) una fede assoluta. Quindi, ci si può lanciare in uno di questi pranzi luculliani, cercando di illustrare così alcuni piatti caratteristici. Tanto per aprire l'appetito, a mo' di antipasti, ecco cardi e carciofi passati in pastella e fritti, gli insaccati (il salame di Chiaramonte Gulfi o quello di Sant'Angelo di Brolo è quello che vi consigliamo), le olive "acciurate", ossia annegate nell'olio extravergine d'oliva insieme con odori tipici, e la caponata, una ricetta a base di melanzane. Immancabile il piatto di panelle, cotolette di farina di ceci incredibilmente gustose con una spruzzata di limone. E poi i formaggi, dal caciocavallo al maiorchino, dall'ericino al piacentino e al fiore sicano... Passiamo alla pasta. Prima tra tutti, la pasta al forno, ossia uno sformato di anelletti infarciti da tutto quello che detta la fantasia della cuoca: sugo, carne macinata, melanzane, formaggio a pasta filante, salame... Per i palati più delicati c'è sempre la pasta con le sarde, deliziosa. In estate è assolutamente imperdibile la pasta con i tenerumi, ovvero i germogli della pianta di zucchine lunghe.


Pasta con le sarde

Semplice come la pasta alla trapanese, ovvero con il pomodoro crudo e l'aglio, o come la pasta alla 'Norma' con il sugo e le melanzane fritte. Passiamo al secondo, ovvero pesce in tutte le salse (in genere cucinato al forno o alla brace) come il pesce spada, il tonno, le spigole etc. senza dimenticare le sarde a beccafico, involtini di sarde ripieni di pangrattato, pinoli, uva sultanina; oppure ' e qui si passa alla carne ' la gustosissima salsiccia, fritta o cotta alla brace, la carne di castrato, tradizionale per il lunedì di Pasqua insieme con il capretto. Sull'uso della carne imperdibile la pasta con i tenerumi, ovvero i germogli della pianta di zucchine lunghe. Semplice come la pasta alla trapanese, ovvero con il pomodoro crudo e l'aglio, o come la pasta alla 'Norma' con il sugo e le melanzane fritte. Passiamo al secondo, ovvero pesce in tutte le salse (in genere cucinato al forno o alla brace) come il pesce spada, il tonno, le spigole etc. senza dimenticare le sarde a beccafico, involtini di sarde ripieni di pangrattato, pinoli, uva sultanina; oppure ' e qui si passa alla carne ' la gustosissima salsiccia, fritta o cotta alla brace, la carne di castrato, tradizionale per il lunedì di Pasqua insieme con il capretto. Sull'uso della carne imperdibile la pasta con i tenerumi, ovvero i germogli della pianta di zucchine lunghe. Semplice come la pasta alla trapanese, ovvero con il pomodoro crudo e l'aglio, o come la pasta alla 'Norma' con il sugo e le melanzane fritte. Passiamo al secondo, ovvero pesce in tutte le salse (in genere cucinato al forno o alla brace) come il pesce spada, il tonno, le spigole etc. senza dimenticare le sarde a beccafico, involtini di sarde ripieni di pangrattato, pinoli, uva sultanina; oppure ' e qui si passa alla carne ' la gustosissima salsiccia, fritta o cotta alla brace, la carne di castrato, tradizionale per il lunedì di Pasqua insieme con il capretto. Sull'uso della carne di maiale si potrebbero scrivere enciclopedie. Come contorno, la classica insalata: pomodoro, finocchio, cipolla, lattuga... e chi più ne ha più ne metta. Ovviamente a tutto si accompagna il pane, quello cotto in forno a legna, che ha un profumo inconfondibile. Dopo la frutta, il dolce. C'è la cassata, è vero, ma ci sono anche altri capolavori come i buccellati a base di marmellata di fichi, la frutta martorana a base di zucchero e farina di mandorle, i cuddureddi, dolcetti al ripieno di miele o di ricotta o di frutta candita, i dolcetti alle mandorle o le reginelle, biscotti ricoperti di sesamo. Su tutti, i cannoli, presenti in tutta l'Isola.


Cannoli

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